L'Area Adriatica

La storia delle risorse minerarie non è stata importante soltanto per i Paesi che si affacciavano direttamente sul Mediterraneo centrale, ma anche per quelli che insistevano sul mar Adriatico e che contribuirono in modo importante allo sviluppo economico, politico e culturale dell’area.

La disponibilità delle risorse minerarie è stata una delle più importanti motivazioni dei commerci e delle migrazioni dei popoli nelle regioni orientali del Mediterraneo e il motore dell’incremento delle tecnologie e delle conoscenze sui materiali.

La diversa età delle rocce, l'estensione dell'antico blocco cristallino e la frequenza delle intrusioni vulcaniche rendono la regione balcanica particolarmente ricca di minerali, tra cui l'oro, l'argento e rame, che venivano già estratti nella Serbia e nella Bosnia dai Romani, i quali sembra lavorassero anche il ferro adoperando il legname fornito dalla ricchezza dei boschi.

Tuttavia, la storia delle tecniche di trasformazione dei metalli affonda le sue radici nell’epoca preistorica e la sua diffusione verso le regioni alpine centro-orientali e, successivamente, nell’area mediterranea a partire dal terzo quarto del quinto millennio a.C. sembra provenire dall'Europa orientale.

In questo contesto generale l’interesse si è concentrato sull’Albania antica per la presenza di eccezionali risorse minerarie che hanno svolto un ruolo chiave nello sviluppo economico della regione adriatica. Il territorio albanese è ricco di eccezionali risorse minerarie (rame, ferro), utilizzate sin dal periodo protostorico, attorno alle quali, nel corso dei secoli, si è creata una filiera articolata di attività e produzione che ha sempre avuto un ruolo chiave nelle dinamiche insediative, nell’organizzazione del territorio e nello sviluppo economico della regione.